Effetto TRAM

Effetto TRAM
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) – Editrice Verona SpA – Febbraio 2002

Sono passati quattordici anni.

La tranvia, allora, sembrava cosa fatta, e rileggere oggi le importanti dichiarazioni ufficiali rilasciate dal sindaco Sironi, dall’assessore alla mobilità Pellegrini Cipolla e dal presidente AMT Zaninelli se da un lato incanta per i toni ispirati (sarebbe un dovere di ogni buon amministratore; una modalità comunicativa che purtroppo da molti anni non si è più vista e ci hanno costretto a dimenticare), dall’altro non può non lasciare un retrogusto amaro in bocca.

Molto condivisibili, infatti, le analisi di allora, e molto visionarie le ipotesi di futuro e di sostenibilità che, con grande responsabilità, le autorità civili proponevano ai cittadini, promettendo un futuro più libero dal traffico e dall’inquinamento, «una Verona più pulita, più sana e più bella, dunque più frequentata dai turisti e più amata dai suoi cittadini», come raccontava Michela Sironi.

Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 IL PRESIDENTE (Stefano Zaninelli - Presidente AMT)
IL PRESIDENTE
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 IL SINDACO (Michela Sironi - Sindaco di Verona) 1
IL SINDACO 1
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 IL SINDACO (Michela Sironi - Sindaco di Verona) 2
IL SINDACO 2
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 L'ASSESSORE (Giovanni Carlo Pellegrini Cipolla - Assessore alla Mobilità - Comune di Verona) 1
L’ASSESSORE 1
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 L'ASSESSORE (Giovanni Carlo Pellegrini Cipolla - Assessore alla Mobilità - Comune di Verona) 2
L’ASSESSORE 2
Effetto TRAM (a cura di Marina Montuori) - Editrice Verona SpA - Febbraio 2002 IL DOCENTE DI ECONOMIA DEI TRASPORTI (Cesare Enrico Surano)
IL DOCENTE

Ma che ne è stato di tanta visione?
Come il tutto si sia evoluto, lo sappiamo bene, purtroppo. E troppo bene vediamo, ogni giorno, le beghe e l’inconcludenza di chi non riesce a concretizzare un’idea politica e progettuale di città che, a questo punto, viene lecito domandarsi quale sia.

Il filobus è ancora lontano, nonostante da anni gli annunci ne proclamino l’apertura dei cantieri per il giorno dopo. E per fortuna, dico io, dato che di innovazione, in quel progetto non se ne vede poi molta. Ma siamo proprio sicuri che non ci sia spazio per rivedere la scelta alla base, una volta ancora? In questa pubblicazione d’annata si mostravano ai veronesi i vantaggi dei moderni sistemi tramviari in otto città europee (Graz, Vienna, Linz, Karlsruhe, Friburgo, Basilea, Berna e Grenoble) e tre italiane (Torino, Milano e Roma). Nel frattempo alcune città più piccole e più vicine a noi hanno compiuto questa transizione. Perché non confrontarsi con queste realtà? Se provassimo a riprendere in mano i vecchi studi? La più parte del lavoro sarebbe già compiuta… E non sarebbe certo disonorevole un ripensamento, nel nome del bene comune…

Oggi Verona è al palo, senza timonieri e senza fari, nella tempesta di un incerto domani, aggravato dalla crisi (dicono), che ci appare politica prima che economica. E l’anno prossimo andremo alle urne. Mi piacerebbe conoscere esattamente con quale progetto per la mobilità urbana i vari candidati intendono proporsi ai cittadini. E magari discuterne assieme, già da oggi (i progetti importanti non si improvvisano alla vigilia delle elezioni). Non mi pare una richiesta eccessiva…

Luciano Lorini

(Nota su Facebook – 19 giugno 2016)