Che Verona vuoi?

Che Verona vuoi?

Sto intensificando la frequenza dei miei spostamenti casa-lavoro-casa con il mezzo a trazione animale (la bestia… c’est moi!). Da due volte a settimana (era l’impegno 2007… mantenuto) sto passando a quattro (il mercoledì, a causa del corso di tedesco, mi è ancora inevitabile lo scooter per coprire la maggior distanza…).

E mi piace sempre più, ci sto prendendo gusto. Tra l’altro la crescente abitudine (allenamento? forma fisica?…) mi porta a progressiva riduzione dei tempi di percorrenza, ormai sempre decisamente sotto alla mezz’ora (record assoluto 22′) per i 9 Km del tragitto, semafori compresi. E anche queste son soddisfazioni…

Purtroppo registro un’aria giorno dopo giorno sempre più irrespirabile. Non lo dico per avvalorare luoghi comuni o generiche tesi ambientaliste. Parlo semplicemente di percezione. Quella sensazione di “puzza” che oramai accompagna tutti i tratti del mio percorso da Borgo Milano a San Michele extra, e non solo nei tratti dov’è ovvio aspettarsela (c.so Milano, p.te Aleardi, via Unità d’Italia…) ma anche altrove (si sa, il vento muove l’aria… e anche i veleni…), là dove regnano incontrastati pedoni e biciclette (via Roma, c.so Portoni Borsari…).

Ma forse è meglio usare il passato: regnavano. Ieri pomeriggio, ore 18.10, incontro un’amica in piazza Erbe (che bello, la bici, ogni giorno, se fai il centro, un paio di incontri piacevoli…), proprio all’imbocco di c.so Portoni Borsari, davanti alla Gabbia d’oro. In cinque minuti ho contato 18 macchine. DICIOTTO!!! Alcune pure prepotentemente condotte (tralascio per buongusto la descrizione del conducente tipo). I mezzi erano invero molto variegati: non solo gli immancabili SUV (e miniSUV, kekkarini…); anche micro-macchine e pure tre indifferenti pattuglie della Polizia. E non ho contato gli scooter. Per sopravvivere nella nostra conversazione abbiamo dovuto riportarci sul toloneo della piazza…
Che scandalo, che tristezza!

Allora mi chiedo una volta ancora: è questo che vogliamo? Possibile che siano così poche le persone di buonsenso che non colgono la necessità di cambiare questo modello improponibile? O così deboli? Vogliamo letteralmente UCCIDERE i nostri figli? Non sentiamo la responsabilità delle nostre azioni sul domani (il domani vero, non fra cent’anni…)?

Io, socio AdB molto convinto ieri e sempre più convinto oggi, mi sento in forte sintonia con le idee e le proposte di questa parte della società civile. Voglio esprimere il mio dissenso nei confronti delle scelte scellerate di questa amministrazione. Andrò a pedalare il 30 marzo alla BICICLETTATA PER LA CITTA’, titolo azzeccatissimo, con quella preposizione a doppio senso…


Mi piacerebbe, quella domenica, percepire la forza non solo ideale di chi la pensa come me. Dobbiamo essere tanti. Tantissimi. Per far capire a chi non sa ascoltare la voce della gente che cosa essa realmente desideri. Poche voci prepotenti e arroganti non possono e non devono coprire “il grido di dolore che da tante parti della città si leva verso il Palazzo…”.

Così sia.