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Natura o progresso: un miope ricatto

«Le operazioni di taglio avverranno a partire dalle piante più giovani e meno frondose». Così fu detto e così riportarono i giornali, come se avesse senso stilare una classifica di merito dei condannati a morte per stabilire chi mandare per primo al patibolo. Vorremmo evitare di cadere in questo tranello, ribadendo la nostra convinzione che ogni pianta, grande o piccola che sia, ha un suo fondamentale ruolo nel già precario ecosistema urbano.

Il ricatto “natura o progresso”, inoltre, è mal posto e non può trovare soluzione in questi termini. Perché le ragioni del cemento (dell’asfalto) sono miopi e col vero progresso nulla hanno a che spartire. Una volta avanzata, questa “modernità” non torna indietro; alla natura non sarà data possibilità di riprendersi lo spazio perduto. E a rimetterci saranno, come sempre, la città e i suoi abitanti, sempre più abbruttiti, sempre più ammalati.

Non ci stancheremo mai di ripetere che l’equazione “più strade, più parcheggi uguale meno traffico” non può funzionare. Perché il traffico è insaziabile: se non lo si doma non si accontenta e chiede sempre più spazio. Contestiamo quindi con forza, al di là delle varie alternative di progetto (tutte volte a “snellire”), la presunta ineluttabilità di questa tendenza, che tutti cercano di gestire, ma pochi si impegnano a invertire. La formula che proponiamo è “più bici, più pedoni e più trasporto pubblico uguale meno traffico, più salute, maggiore qualità della vita”. Funziona. Molti amministratori e cittadini, altrove, se stanno accorgendo e le piccole e grandi conversioni conseguenti, pubbliche e private, cominciano a fare notizia e ispirarne di nuove. Certi politici veronesi, invece, sono ancora ispirati dalle motoseghe e continuano ad abbattere, come i famosi personaggi brechtiani.

Nel suo ultimo libro “La mia Londra”, Simonetta Agnello Hornby scrive, in un passaggio particolarmente azzeccato: «Sono e continuo ad essere sorpresa dalla quantità di alberi, piante e giardini che si trova a Londra.» (città la cui modernità converremo non essere in discussione) «Si creano in continuazione spazi verdi anche piccoli, […] perché Londra si esprime liberamente nei propri parchi. […] Un paese civile si distingue anche per il modo in cui tratta le proprie piante.». Appunto.

RL-139 - Gli alberi di viale Galliano (Citazione Simonetta Agnello Hornby)

RL-139 - Gli alberi di viale Galliano (Commento FColombo)

(Nota su Facebook – 19 luglio 2014)

(Pubblicato su Ruotalibera 139 – settembre/ottobre 2014)

Luciano

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.

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