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Cortona, pace e silenzio

A Cortona per l’annuale Conferenza dei Presidenti FIAB, anticipo di un giorno il mio arrivo per visitare con un po’ di calma la città. E ne resto incantato e ammaliato. Si sta sospesi in una dimensione d’altri tempi, cullati da una pace quasi surreale. È davvero un piacere profondo. Bellissimo!

Ho camminato allo sfinimento, su e giù per le stradine, alla scoperta di vicoli e vicoletti, di chiese e palazzi (fino al convento delle Celle, magnifico!). Ho visto una grande bellezza e scoperto una vivace comunità. Con alcuni problemi, che i cortonesi incontrati non hanno avuto timore di palesare. È una città non facile, ma viverci può valere la fatica del quotidiano, il concambio è molto alto. Ho conversato praticamente con tutti quelli a cui ho porto una parola, sempre molto spontanei e disponibili (vabbè, son toscani…). Bello, il desiderio di incontrare l’altro, di raccontarsi e confrontarsi. Bello scoprire che c’è chi è venuto da lontano, scegliendo di rivoluzionare il proprio stile di vita, ritenendosi pienamente soddisfatto del cambiamento, senza ripensamento alcuno. Bello, infine, cogliere la determinazione della cittadinanza su alcune scelte apparentemente inspiegabili (come ad esempio l’aver voluto mantenere entro le mura gli istituti superiori cittadini), ma in realtà visionarie nel contesto di progressivo spopolamento del Centro Storico.

La città mi ha affascinato, manco a dirlo, anche per la quasi totale assenza di automobili e motocicli (salvo qualche eccezione: ad esempio nelle strade abbastanza larghe da consentire la doppia fila -per fortuna sono pochissime- si trovano comunque auto in sosta). Pure le biciclette, ahimè, non attecchiscono (nemmeno le assistite, che ne renderebbero praticabili le ripidissime strade), ma andare a piedi non è poi così male (il paese è veramente compatto e si attraversa in pochi minuti)… Il silenzio, rotto solo dal rumore dei passi dei pochi abitanti (circa 800, è uno dei problemi) e dalle voci di qualche rada conversazione agli angoli delle strade, rende tutto molto suggestivo. Per il turista, certo, ma credo anche per l’abitante in grado di apprezzare questo vantaggio. Capisco bene che non sarà tutto oro, ma io ne sono rimasto incantato…

Il venerdì sera, però, tutto cambia (e peggiora il sabato): si apre la ZTL (forse per compiacere i turisti -pochi in questa stagione- e i cittadini di ritorno per il weekend) e le auto invadono strade e piazze. Per carità, non pensate al traffico di Piazza Erbe o della ZTL veronese… siamo ben lontani! E tuttavia forse proprio per questo lo sfregio appare più evidente (io mi sentirei in forte imbarazzo a violentare un Centro Storico di tale bellezza entrandovi con l’auto, proprio non ci riuscirei: ma forse sono troppo “perbene”, o probabilmente troppo “avanti”…). Mi ha però colpito osservare una volta di più la difficoltà che in Italia sembra troppo spesso insormontabile di promuovere una visione car-free, come si sta avverando altrove in molti centri urbani con caratteristiche simili a Cortona. Al Sindaco Francesca Basanieri lo abbiamo detto: è un peccato, un’occasione sprecata. E quando domenica abbiamo visto la piazza Signorelli occupata da due immensi gonfiabili della BMW (tra l’altro bruttissimi, completamente fuori contesto in cotanta bomboniera) con l’annessa sfilata degli ultimi modelli (i meglio SUV per gli uomini che non devono chiedere mai), ci siamo resi conto che culturalmente c’è ancora tanta strada da fare. Ma le premesse sono buone e la sensibilità sembra non mancare. Un passo alla volta si va lontano… La città sta infatti valutando l’adesione alla rete dei ComuniCiclabili FIAB: un’occasione importante per misurare lo stato di salute (su tutto il territorio comunale, di cui il Colle è solo una parte) della ciclabilità e della mobilità attiva in generale. In questa valutazione entreranno senz’altro anche la visione politica per il Centro Storico e i provvedimenti per preservarlo. Personalmente mi auguro di osservare progressi già dalla mia prossima visita.

Perché, nonostante questa parentesi sulla mobilità (che, lo sapete, è un mio “pallino”), Cortona rimane un gioiello, una perla di umanesimo, oasi ristoratrice da gustare di tanto in tanto per chi, come me, proviene dal rumore e dalla fretta. E ci tornerò senz’altro: c’è ancora tanto da scoprire (e da riposare 😉).

Grazie, Cortona, arrivederci a presto!

https://photos.app.goo.gl/QWFrzmgVtB1ZdEEs7

Luciano

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.

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