Leonardo

La sua foto portata in tutto il mondo – Grazie agli amici Leo continua a viaggiare

Il ricordo a quattro mesi dalla tragica scomparsa

Il papà di Lorini raccoglie e pubblica gli scatti sul web, sono già più di 700. «So che anche fra 50 anni nessuno si scorderà di lui».

«Ho la certezza che mio figlio, fra cinquant’anni, sarà ricordato proprio come lo è adesso. Ho un buco dentro quando ripenso a lui, ma in qualche modo siamo fortunati». Le riviste di geopolitica a cui Leonardo era abbonato arrivano ancora a casa Lorini. Così come gli amici del ragazzo che ogni sera dal 16 aprile scorso fanno la spola a Borgo Milano, dove i Lorini vivono, per andare a trovare papà Luciano, mamma Lisa e Luca, il fratello maggiore. Quella notte di primavera Leonardo stava rientrando quando ha perso il controllo della sua moto in circonvallazione Oriani. Vita, sogni, speranze e sorrisi spenti per sempre. A soli 23 anni. Aspirava a diventare ambasciatore. Poi, no. Cambio vita. Di quelli che si possono fare solo quando sei poco più che ventenne e hai il mondo lì ad aspettarti. E lo devi solo mordere.

Leo viaggiava. Aveva finito gli esami all’Università di Padova e sisarebbe laureato a breve in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani. Un lampo che cambia una famiglia per sempre. Gli amici, l’amore. Tutto. Quella laurea, in autunno, verrà consegnata a papà Luciano. Un pezzo di vita, di esistenza, che continua. Così come continueranno i viaggi di Leo. Altri modi, altre forme ma la stessa sostanza. «Abbiamo scoperto aspetti di nostro figlio solo dopo quel giorno. Ma sappiamo anche che continuerà a vivere, a scoprire nuovi luoghi. Anzi, potrà essere in due posti nello stesso momento», spiega papà Luciano. Sorride. Sembra un comportamento contro tutte le logiche. Ma che torna ad avere  un senso dopo cinque minuti passati in sua compagnia. Ha gli occhi chiari, non si nascondono dietro agli occhiali.

Le foto da tutto il mondo

GeoLeo
L’immagine a Salar de Uyuni, le saline in Bolivia

È domenica 21 aprile, il giorno dopo il funerale. Un gruppo di amici parte per una vacanza. Prima di imbarcarsi scattano una foto. C’è l’immagine di Leonardo e sullo sfondo l’aereo. Nasce così l’idea del #GeoLeo. Chiunque, amici, parenti, conoscenti, vada in giro per il mondo, da quel giorno, scatta una foto con Leo. Luciano fa da recettore. Ne arrivano sempre di più, ogni giorno. Dalle città di Giappone e Stati Uniti, ovunque da Italia ed Europa. Vietnam, SriLanka. Ad oggi sono 750. Ma c’è anche il Sud America, la passione di Leo.

Il gruppo
Gli amici con la maglietta «KLK» in spiaggia a Cipro

«Era innamorato della cultura ispanica. Salutava dicendo kelokè. Aveva unlessico suo, ma riconoscibile». Da quella parola gli amici hanno estrapolato «KLK». Se lo sono stampato (alcuni anche tatuato) sulle magliette. E anche quelle stanno facendo giri immensi. Le foto vengono pubblicate su Instagram e sul sito www.lucianolorini.it. Gli incontri, tuttiquesti scatti, tutte le serate insieme ai Lorini, hanno un significato profondo: «Abbiamo imparato a conoscere sfumature di nostro figlio che prima non sapevamo. Gli amicici raccontano di un Leomolto riflessivo. Sdrammatizzava. Era un aiuto per molti».

«Siamo fortunati»

Il ricordo
Lo scatto di Lorini portato anche in Spagna, a Valencia

«Ogni volta che penso a lui sento un vuoto», confessa, «sono triste ma la disperazione è un’altra cosa. Penso che in questa sfortuna non potevamo essere più fortunati di così. Tutto questo è un regalo per la comunità. I ragazzi hanno una bellezza, profondità e ricchezza d’animo incredibile». Nella tragedia c’è un lascito: «Leo mi ha insegnato la positività. E me la porterò per sempre. Non lo ricordo mai abbattuto. Ecco, mi ha insegnato tutto questo. Mio figlio lo voglio sentire qui e ora senza aspettare un aldilà. Noi lo stiamo facendo così».

di Nicolò Vincenzi
L’Arena, pagina 17 – Sabato 31 agosto 2024

Luciano

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.

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