Leonardo

Laurea agli studenti morti prima del diploma

L’«eredità» di Leo

La proposta di legge è stata depositata in Cassazione. Servono 50mila firme entro il 30 aprile 2025.

A Leonardo Lorini era stata conferita la laurea in Scienze politiche, relazioni internazionali e diritti umani lo scorso ottobre. Alla cerimonia, a Padova, Leo non c’era. Il certificato lo avevano ritirato i suoi genitori, papà Luciano e mamma Lisa, e il fratello Luca. Leonardo è morto il 16 aprile in un tragico incidente in sella alla sua moto in circonvallazione Oriani. Stava rientrando a casa. Aveva solo 23 anni. Ora, però, parenti e amici vogliono – come hanno fatto in tante altre occasioni in questi mesi – che la sua memoria possa diventare patrimonio per altri. Per questo hanno formulato una proposta di legge per riconoscere ufficialmente – come ha detto anche il presidente del Veneto Luca Zaia – l’impegno accademico a chi, come Leonardo, è mancato prima di completare gli studi. Leo, l’ambasciatore, come lo chiamavano gli amici, per la sua indole di girare ilmondo, aveva completato gli esami. Si sarebbe dovuto laureare di lì a poco. Non ce l’ha fatta.

L’iniziativa

«Per noi», spiega papà Luciano, «quel giorno all’università è stata una soddisfazione immensa. Questa iniziativa parte anche dai ragazzi, dagli amici di Leo. Noi li abbiamo assecondati e accompagnati in questo lungo percorso». L’iter per la consegna di una laurea alla memoria nel nostro Paese è ancora complicata. Non ci sono linee guida uguali per tutti gli atenei, ma singoli regolamenti. La proposta di legge è stata depositata alla cancelleria della Cassazione, a Roma. Ma questo è solo un primo passaggio. Per poter essere inserita nel calendario dei lavori, infatti, e dunque proseguire il suo percorso a Camera e Senato, servono 50mila firme. Sottoscrizioni da raccogliere in sei mesi, entro la fine del prossimo aprile (per firmare si puòandare sul sito del Ministero della Giustizia sotto la voce «referendum e iniziative popolari»).

La proposta

Quella depositata a Roma è un proposta, significa che il testo poi, se dovesse raggiungere le 50mila firme (limite minimo necessario per le iniziative popolari), dovrà essere rivisto e sistemato nelle commissioni parlamentari. Nel testo viene specificato che lo studente defunto dove aver completato almeno il cinquanta per cento del suo percorso accademico. Spetta ai famigliari stretti inoltrare la richiesta al rettore dell’università. Sarà poi il consiglio di dipartimento, o il consiglio del corso di studi, a esaminare tutta la documentazione entro 90 giorni. Sarà infine compito dell’università, accettata la domanda, provvedere a completare l’iter «attraverso le proprie risorse, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica».

La memoria

Ognuno cerca rifugio e conforto come può davanti alle tragedie. La famiglia Lorini e gli amici, in questi mesi, lo hanno fatto in tanti modi. Oltre ad essere andati in 150 a Padova il giorno della consegna della laurea avevano piantato un ginkgo biloba nel parco di bastione San Zeno, agli Orti di Spagna. Prima però – e sta continuando anche ora – gli amici hanno messo in piedi anche il «GeoLeo». Ovunque vadano portano con loro una foto di Leonardo. Si scattano un selfie tenendola in mano e lo pubblicano sui social. In questo modo, l’ambasciatore, può continuare a viaggiare insieme a loro in tutto il mondo.

di Nicolò Vincenzi
L’Arena, pagina 18 – Domenica 1 dicembre 2024

Luciano

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.

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