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Se lo dice lui…


Passi tratti dall’intervista al Valentino nazionale e pubblicati sul Venerdì di Repubblica n. 1069 del 12.09.2008.

“Girando per l’Europa, mi è sembrato che le condizioni di vita dei giovani siano migliori, ci siano più opportunità e garanzie…”
“Purtroppo sono convinto che altrove si viva meglio. E per esperienza personale. Vado in Spagna per lavoro da un sacco di tempo e ho visto quanti passi in avanti hanno fatto gli spagnoli in poco più di quindici anni. All’inizio degli anni Novanta sembravano i nostri fratelli poveri, adesso ci hanno superato di slancio e noi siamo rimasti molto indietro, rispetto a loro. Non credo sia l’unico caso e mi sembra che nell’immediato futuro cambierà ben poco, visto che qui quasi non esistono interventi a favore dei giovani…”
“Troppi vecchi al potere, è un dato oggettivo, basta guardarsi intorno. Quella dei vecchi, sia detto con tutto il rispetto, è una casta di intoccabili. Almeno per quanto riguarda i posti di responsabilità. Anche in questo caso si tratta di una malattia tipicamente italiana. Negli altri paesi uno a quarant’anni si candida alla guida dei governi, da noi il potere è in mano a chi è intorno ai settanta. Poi ci si stupisce dell’immobilismo. Ma è ovvio: un settantenne ha idee meno innovative di un quarantenne. Se l’Italia si è incartata su se stessa la colpa è di questa gerontocrazia che si rifiuta di andare in pensione…”

Luciano

Veronese, classe 1967. Informatico di professione, coltiva mille passioni con cui impiega il sempre troppo poco tempo libero: musica, lettura, cinema e teatro, oltre a computer e bicicletta. Cittadino attento e sensibile, si interessa alla vita sociale e politica e pedala per la città perché crede nella bici come viatico per un maggior benessere, individuale e collettivo.

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